I bambini non sono tutti uguali

Perché i grandi giornali occidentali non ci dicono nomi e cognomi dei bambini ammazzati dai bombardamenti e dai caccia israeliani?
Perché non ci raccontano cosa facevano, come vivevano e come sono morti? Non il numero dei bambini morti, ma la loro fisionomia, la loro fresca personalità, la loro individualità? Solo così si potrà percepire con chiarezza l’abominio dei delitti di guerra a Gaza.
Perché non ci raccontano le operazioni di pulizia etnica a Gerusalemme est e perché avvengono?
Perché non ci dicono come gli arabi sono espulsi dalle loro case, dalle loro terre, scacciati come si scacciano i cani in chiesa, umiliati, picchiati, espropriati?
Perché i giornali occidentali, quando spiegano che Israele va sostenuto, qualunque efferatezza compia, perché non mettono, in una colonnina a fianco, il testo di una delle tante risoluzioni dell’Onu, che dicono che gli israeliani non hanno alcun diritto di scacciare gli arabi da Gerusalemme, di occupare le terre palestinesi?
Perché non ci spiegano che l’esercito israeliano è uno dei più attrezzati del mondo, attrezzato non per la protezione civile, ma per massacrare, bombardare, maciullare i civili?
Perché non abbiamo mai visto servizi ampi e documentati in cui gli abitanti di Gaza raccontano le loro sofferenze?
Perché i politici occidentali, invece di fare i farisei, sepolcri imbiancati, non ci raccontano qual è stata la politica di Israele verso i palestinesi, dall’immediato dopoguerra a oggi?
Perché non si ricordano mai i massacri nei villaggi palestinesi perpetrati dai vari Sharon, quelli commessi dalle bande armate come la banda Stern?
Perché i politici occidentali non alzano la loro democratica voce contro la detenzione nelle carceri israeliane di bambini, accusati di essere terroristi, mentre i soldati israeliani che sparano dai carri armati sulle case di Gaza sarebbero degli eroi?
I realisti della politica, quelli che: loro sì che sanno come vanno le cose, sorrideranno a queste domande. Santa ingenuità: si sa, à la guerre comme à la guerre.
D’altronde, un esercito occupante, armato con le armi più moderne e sofisticate (leggi: mortali), che attacca coi carri armati e i caccia un territorio civile, cioè donne, uomini e bambini, cosa può fare se non uccidere, massacrare, far esplodere edifici e persone? Allora, cosa c’è di scandaloso in un soldato invasore che punta un’arma alla testa di un bambino?
Pare che oggi la Palestina sia il terreno di esercitazione di svariati delitti contro l’umanità: espropriazione di territori, case, acqua, assalti agli arabi di Gerusalemme est, per sfrattarli con la violenza dalle loro case e buttarli fuori dalla città, sotto la copertura della polizia e dell’esercito; un colossale esercizio di pulizia etnica.
Tutto ciò non finirà, né oggi né nei mesi e negli anni prossimi, poiché gli Usa sosterranno ora e sempre il governo fascista israeliano. E con loro la Ue, la Gran Bretagna e tutto l’Occidente. In una parola, tutti i colonizzatori degli ultimi cinque secoli.
Un progetto ispirato dal fanatismo religioso e guidato dagli estremisti di destra, interessati agli affari lucrosi che vedono già all’orizzonte. Un progetto che va avanti da lungo tempo e che si sta sviluppando in varie fasi. Dapprima l’invasione dei coloni israeliani in territori non loro. Poi la recinzione dei territori palestinesi con il muro. Poi l’espulsione degli arabi da Gerusalemme est, cosicché della tanto vantata presenza delle tre religioni monoteiste nella città non resti che quella ebraica. Poi gli attacchi a Gaza, il blocco degli approdi, l’embargo economico e alimentare. Poi la persecuzione quotidiana dei lavoratori costretti dalle barriere interne ai territori a uno stillicidio di controlli. Poi gli omicidi mirati
Tutto ciò non finirà, perché nelle teste dei guerrafondai israeliani c’è un progetto ben preciso: non due stati per due popoli, proposta a cui nessuno ormai crede, nelle condizioni attuali. Il progetto è assorbire progressivamente i territori palestinesi occupati, smantellando ogni possibilità di costruzione di uno stato palestinese.
Tutto ciò è stato condannato molte e molte volte dall’Onu. Nessuna delle sue risoluzioni è stata attuata. Ma questo non conta.
La Palestina odierna è come il Sudafrica razzista.
Tutto ciò è sotto gli occhi di tutti, di tutto il mondo.
E si ripeterà ancora e ancora.
E ogni volta vedremo i politici occidentali portare la solidarietà agli assassini, ai persecutori.
Finché non ci saranno più palestinesi, perché saranno diventati tutti profughi o saranno tutti morti. Allora gli occidentali si saranno liberati dal fastidio di dover fare facce compunte e di ripetere sempre gli stessi logori e falsi inviti al cessate il fuoco.
I politici occidentali smetteranno di andare nelle piazze, tutti oscenamente vicini gli uni agli altri, senza distinzioni storiche e morali, insieme democratici a gettone e reazionari, tutti uniti a portare solidarietà agli assassini.
Del resto, è vero: i bambini non sono tutti uguali, nemmeno nel pianto e nella morte.

Lodi, 20 maggio 2021
Ufficio di Presidenza ANPI Provinciale del Lodigiano