«In questa strana Italia dove governano insieme forze politiche aperte al mondo e
altre caratterizzare da un risorgente nazionalismo e dove all’opposizione vi è una
formazione politica che della natura antifascista della Costituzione non sa che
farsene, l’Anpi, quale forza che dell’antifascismo e della difesa del dettato
costituzionale ha fatto la sua ragione d’essere, non ha vita facile. A Codogno, poi,
deve anche subire l’attacco di una forza politica che si crede l’unica depositaria dei
valori della Resistenza e della sua storia.
Considerando da che pulpito e con quali argomenti viene portato l’attacco all’Anpi
codognese, non varrebbe la pena di rispondere. Non ci interessa infatti alimentare il
protagonismo di chi cerca di costruire il suo consenso elettorale non con un
argomentato programma elettorale, ma insultando l’avversario: cercando così di
alimentare un batti e ribatti al solo scopo di ottenere più visibilità. Non ci stiamo a
questo gioco. Questa sarà la sola e unica nostra presa di posizione sull’attacco che ci
è stato portato.
Ricordiamo a chi ci insulta che la Resistenza è stata fatta da donne e uomini
appartenenti a una molteplicità di forze politiche: dai militari fedeli alla monarchia, ai
democristiani, ai liberali, ai socialisti delle formazioni Matteotti e ai tanti che
appartenevano a Giustizia e Libertà e alle brigate Garibaldi. Di tutti loro l’Anpi cerca
di perpetuare il ricordo e del frutto più bello nato dal loro sacrificio, la Costituzione,
cerca di promuovere la sua concreta applicazione.
L’Anpi non è la filiazione di un partito è una associazione i cui iscritti hanno idee e
appartenenze politiche diverse e questa diversità è oggi la sua forza. Chi vuole
perpetuare il suo settarismo, faccia pure. Ma lasci stare l’Anpi, non è cosa, per come
agisce, che lo riguardi.
Anpi – Sezione di Codogno
Codogno, 5 settembre 2021