L’assalto alla sede Cgil di Roma, non basta per dire che adesso sono davvero pericolosi?
In questi anni, è stato un giocare col fuoco, praticato da quasi tutti. Si sono trattate le insorgenze fasciste dapprima come un fenomeno folcloristico, poi come iniziative di gruppetti di esagitati senza arte né parte, alla fine si è minimizzato: sono sì pericolosi, ma cosa possono fare? Sono quattro gatti. Adesso si vede dove ci ha portato l’atteggiamento riduzionista.
I fascisti ci sono e si muovono come sempre si sono mossi i fascisti, fin dalla fondazione dei fasci di combattimento nel marzo del 1919: con la brutalità e la violenza sempre riservata ai loro nemici naturali: il Movimento operaio e le sue espressioni storiche.
Cent’anni fa, erano successe violenze di questo tipo in tutt’Italia, Anche da noi: nel febbraio 1922 i fascisti invasero e devastarono la Camera del lavoro di Lodi; il 25 luglio del 1922 squadracce fasciste cremonesi, inviate da Roberto Farinacci, assaltarono la Camera del lavoro di Casalpusterlengo e la casa del sindaco Prospero Mirotti. Niente di nuovo sotto il sole nero.
Si sprecano le dichiarazioni di solidarietà alla Cgil, persino dai fascisti in giacca e cravatta. E tutti a dire: bisogna mettere fuorilegge Forza nuova. È un ritornello che sentiamo da troppo tempo, da anni. Perché ancora non lo si è fatto? Strumenti ci sono. Forse è debole la volontà politica? Adesso è venuto il momento della verifica. Inderogabile. Intanto, i fascisti stanno ampliando la loro capacità di azione. Lo sappiamo bene noi dell’ANPI lodigiana, perché siamo al centro di un vero e proprio esperimento politico. Due dei dirigenti neofascisti di rilievo anche a livello nazionale (Invernizzi, già vicesegretario nazionale di Forza nuova, e Lamparelli, dirigente di Lealtà e Azione, altro gruppo neofascista) sono entrati in Fratelli d’Italia con ruoli rilevanti: l’uno come segretario provinciale di Fratelli d’Italia, l’altro come segretario cittadino di Lodi. Ci vuol molto a trarre la conclusione che Fratelli d’Italia, almeno quello lodigiano, sta aprendo un ampio ombrello sotto il quale ricoverare i fascisti “per bene” (che come si sa non esistono: i fascisti sono fascisti e basta) e quelli estremi? Invernizzi non ha mai negato, nemmeno di recente, di continuare a essere fascista. L’ANPI ha denunciato più volte questo sviluppo politico estremamente pericoloso. Ma è stata una voce solitaria nel deserto.
Invece bisogna dirlo chiaro e forte: non solo occorre perseguire i fascisti di Forza Nuova e di Casa Pound, ma anche tagliare tutti i legami con i fiancheggiatori, coloro che simpatizzano e minimizzano trucidi episodi come quello di sabato a Roma. Così attecchì il fascismo: prima offrendo “protezione” agli industriali, agli agrari e ai ceti piccolo borghesi destabilizzati dalla crisi economica del primo dopoguerra e poi, sull’onda di questi appoggi, distruggendo il movimento operaio e lo stato liberale. Certo, la storia non si ripete pari pari. Ma la storia è anche maestra e non vedere le analogie tra ieri e oggi e i pericoli insiti in questa situazione rischia di essere suicida.
ANPI Sezione di Casalpusterlengo
Comitato Provinciale del Lodigiano
Lodi, 11 ottobre 2021