Saluto a Gianpiero Pozzoli

Oggi è una ben grave giornata di lutto per la famiglia e per tutti gli amici e compagni di Gianpiero Pozzoli.

La sua perdita è gravissima anche per tutta la collettività di Brembio. Tutta in senso letterale, perché Gianpiero ha interpretato in sommo grado l’idea che si vive per sé, per i propri cari e per i propri compagni nella comunità. Le distinzioni, che pure faceva, riguardavano l’antifascismo. Orgogliosamente, irriducibilmente antifascista, valutava gruppi, iniziative e scelte alla luce di un rigore che non concedeva nulla ai nostalgici del vecchio esecrabile regime fascista, né ai suoi sostenitori attuali.

Oggi, nel momento in cui gli rendiamo l’ultimo saluto, ci preme ricordare di Gianpiero lo straordinario calore umano, il servizio reso per decenni a tutto il Comune. Giampiero interpretava la parola Comune, come l’interesse di tutti, un interesse collettivo pieno.

Soprattutto l’ANPI deve molto, moltissimo a Gianpiero, nella sua attività di presidente e in quella instancabile di organizzatore di alcune delle più belle feste mai realizzate dall’associazione.

Era di una pasta ormai rarissima: proletario nel senso storico del termine, in tutta la sua attività ha sempre tenuto presente che, se si sono fatti passi in avanti nella civiltà di questa nazione, ciò è dovuto alla dedizione, all’abnegazione per la causa popolare di milioni di lavoratori. Oggi, in un momento della storia in cui sembra che abbia il sopravvento la distruzione della vita collettiva e dei suoi valori, cancellati da un individualismo egoistico e disperato, la vita di Gianpiero è un modello.

Noi dell’ANPI siamo fermamente convinti che ci sarebbero voluti e ci vorranno ancora tanti compagni come Gianpiero, se vogliamo tener testa alla degenerazione dei rapporti umani, se si vorrà combattere la ferocia nei personali, di cui la guerra è solo l’estremo approdo.

Ma temiamo che uomini come Gianpiero siano ormai tropo rari. Querce di quella robustezza, convinzione, perseveranza sembra non ne nascano più, grazie ai modelli che vendono inculcati alle giovani generazioni, fatti di un esibizionismo narcisistico e di indifferenza per i destini comuni.

D’altronde Gianpiero era figlio di altri tempi. Tempi in cui le lotte di fabbrica e quelle sociali erano vita e sostanza delle rivendicazioni per un’esistenza migliore, più giusta e solidale.

Non vogliamo fare i nostalgici: vogliamo solo affermare che Gianpiero, lui schivo e che non si metteva mai in mostra né rivendicava niente per sé, lui va ricordato e raccontato come un esempio di un modo di vivere popolare da considerare di nuovo per tutti noi, se vogliamo che i disastri che si profilano all’orizzonte, e anzi sono già presenti, non abbiano un tragico sopravvento.

Addio Gianpiero. Il nostro ringraziamento non sarà mai all’altezza della tua generosità.

ANPI Provinciale del Lodigiano
Brembio, 10 marzo 2022