Ricordo di Mario Visigalli

Orazione funebre pronunciata da Roberto Nalbone davanti all’urna con le ceneri di Mario Visigalli la mattina del 14 settembre 2022 nel cimitero di Corno Giovine.

Ciao Mario,
siamo qui a Corno Giovine, con Franca e i compagni di sempre, per un breve saluto e per onorare la tua memoria, prima che le tue ceneri vengano collocate in questo piccolo cimitero nel cuore della nostra Bassa.

Non dubitare, Mario, d’ora in poi sarai costantemente presente nella nostra memoria e finché avremo vita tu vivrai con noi, nel nostro ricordo.
Non dimenticheremo mai i tanti giorni della nostra vita passati insieme al servizio di un’idea che ha segnato la nostra esistenza e a cui sei rimasto sempre fedele, caro Mario.

Mi piace ricordare che abbiamo attraversato questi tempi di decadenza e disimpegno mantenendo inalterati il nostro impegno e la nostra passione con lo stesso spirito con cui abbiamo vissuto gli anni della nostra gioventù.
Una gioventù fatta di tanta militanza, di discussioni infinite, di notti spese ad attaccare manifesti, di tanto lavoro fatto nelle nostre feste popolari, di infinite riunioni che hanno preso tutto il nostro tempo libero. Riunioni, è bene ricordarlo, in cui discutevamo i tanti problemi della nostra città e poi decidevamo le cose concrete da fare per risolverli.

Un tempo del fare dove grazie all’impegno di tanti abbiamo visto nascere, crescere e prosperare una zona industriale, un fantastico centro sportivo, un liceo, tante case popolari, nuovi parcheggi e molte altre cose.

E quando quel tempo è passato ed è arrivato quello della disillusione e del disimpegno ci siamo spesi per mantenere viva la nostra storia e, fino a quando le forze ce l’hanno consentito, a testimoniare con il nostro esserci sempre che un mondo migliore è possibile, un mondo senza frontiere, dove chi ha di più, sia in termini economici che culturali, dà una parte del suo di più a chi non ha, dove chi è malato viene soccorso e chi non ha voce e risorse viene aiutato. E tu ti sei speso più di tutti, caro Mario.
Lo testimoniano il tuo impegno non solo nel Partito Socialista, ma anche nell’ANPI, dove non mancavi ad una riunione; nell’AUSER, dove facevi da autista, spesso con la tua macchina, a chi non avendo altra possibilità doveva fare una visita anche al di fuori della tua zona di competenza; negli Amici di Serena e Angelo, partecipando alla vendita delle torte; nell’associazione Bambini di Chernobyl, dove non solo per tanti anni hai ospitato il tuo Siarhei vedendolo crescere, diventare uomo e sposarsi, ma per tanti anni sei andato a portare con i compagni e gli amici dell’associazione un aiuto concreto alle famiglie dei bambini contaminati, alle loro scuole e istituzioni.

Mi piace ricordare, caro Mario, che sei stato un bravo artigiano, richiesto e stimato da tanti. Lavorando nelle case più esclusive della città, come in quelle più modeste.

Mi piace anche ricordare, un momento divertente e credo felice della tua vita, come mi hai raccontato più volte. Un momento riguardante la tua luna di miele con Franca, passata nell’albergo di Venezia che ti aveva consigliato il grande vignettista e pittore Giuseppe Novello: e cioè lo stupore del cuoco che era uscito apposta dalla cucina perché voleva conoscere chi stava divorando, non le solite minestrine che serviva agli abituali clienti, anziani pittori come Novello, ma piattoni di pasta a dismisura.

Hai avuto, caro Mario, tante qualità, ma quella per cui in tanti ti ricorderanno, quella che hai dimostrato con più forza è stata la tua fedeltà ad un’idea che è rimasta salda al di là di ogni tentativo di renderla insignificante.

Quell’idea socialista che era stata di tuo padre e che è stata tua fino alla fine. Quell’idea per cui è possibile trovare tra gli esseri umani, al di là degli egoismi, della volontà di sopraffazione e delle tante ingiustizie che mettono le persone e le nazioni l’una contro l’altra, una forma di convivenza che permetta ad ognuno di vivere dignitosamente nel rispetto degli altri.

Una fedeltà e una coerenza che ha superato le montagne e che resta l’insegnamento più bello che ci hai offerto con la tua vita.

Ciao grande socialista.
Ciao caro amico e compagno di una vita.
Ciao Mario.