Stragi di Villa Pompeiana e Galgagnano

Il rastrellamento del 26 luglio 1944 nasce in un contesto di crescita evidente dell’attività partigiana, come decisa risposta repressiva per riprendere il controllo del territorio da parte delle forze militari della RSI. Per l’occasione la GNR di Lodi, coadiuvata da un drappello di soldati del Distretto Militare di Lodi, chiese e ottenne l’intervento di un battaglione d’assalto da Milano. All’alba del 26 luglio le forze antiribelli sferrarono l’azione di rastrellamento tra Villa Pompeiana e Galgagnano. Circondarono la cascina Cagnola dell’agricoltore Celestino Sfondrini, la perquisirono raccogliendo tutti gli uomini in cortile. Dopo sommari interrogatori, il tenente Alvaro Onesti ordinò la fucilazione la Giuseppe Massari, mutilato, reduce dalla campagna di Russia, suo fratello Artemio perché inveiva contro gli assassini di Giuseppe, successivamente Michele Vergani, disertore e infine lo stesso proprietario della cascina Celestino Sfondrini. I militi poi, col pretesto di perquisire l’abitazione, asportarono valori, denaro, viveri. Quanto al tenente Onesti, nei giorni seguenti, stilò un rapporto sull’eccidio, infarcendolo di menzogne per giustificare il proprio operato e quello dei suoi subordinati.”
Analoga situazione si ripropose alla cascina Montebello di Villa Pompeiana, dove furono fermati 5 sbandati e renitenti, che furono fucilati dopo un breve interrogatorio, nonostante non fossero armati e non opponessero resistenza. Sulla sponda sinistra dell’Adda, in territorio di Spino d’Adda, un partigiano perì in Adda, raggiunto dai proiettili sparati dai rastrellatori. Alla cascina Erbatico fu catturato e fucilato uno
sbandato siciliano.

In totale vengono uccise 11 persone.

Alla cascina Cagnola: Massari Giuseppe (25 anni), Massari Artemio (19 anni), Vergani Michele (20 anni), Sfondrini Celestino.

Alla cascina Montebello: Oliviero Ugo, Rigamonti Cesare, Favini Amalio, Santini Italo.

A Villa Pompeiana: Scaravilli Calogero, Goglio Renato. Nella fuga annegò in Adda il partigiano Abbondio Martino