Eccidio di Sant’Angelo

01 Luglio 1944

Il rastrellamento del 1° luglio a Sant’Angelo Lodigiano era stato condotto dalla GNR di Lodi, in collaborazione con reparti di Milano e Pavia, alla ricerca di renitenti e sbandati. Ma l’operazione diede scarsissimi risultati, poiché il giorno prima il milite Giulio Collenghi (infiltrato nella GNR su indicazione di Antonio Achille, coordinatore della 3^ brigata del popolo) aveva avvertito del rastrellamento Achille; questi aveva inviato a S. Angelo il quindicenne Regio Rossetti per dare l’allarme al tenente Pietro Speziani. I coniugi Semenza, con quattro dei sette figli, stavano tornando a casa dopo un’inutile fila in attesa dell’arrivo del latte. Improvvisamente dal fondo di via S. Martino i militi della brigata nera iniziarono a sparare. Le persone in preda al panico scapparono velocemente. Maria Garibaldi venne colpita e fece appena in tempo a mettere a terra Giovanna, la figlia più piccola, prima di cadere senza vita. Il marito Luigi fu colpito al ventre dalla stessa scarica di mitra, mentre il figlioletto Antonio venne solo sfiorato dal sibilo di un terzo colpo. Anche la figlia Lina, testimone sopravvissuta, e la sorella Mina restarono illese. Luigi Semenza fu soccorso da un medico e alla fine del rastrellamento fu trasportato dai vigili del fuoco all’ospedale di Lodi. La salma di Maria Garibaldi fu composta dalle donne del cortile. Il funerale fu celebrato, ma la salma fu trattenuta per altri due giorni nella camera mortuaria del cimitero, quando anche il marito Luigi spirò. Furono sepolti insieme.

Elenco vittime

  • Garibaldi Maria, n. 9-03-1906, coniugata con Semenza Luigi, residente in via S. Martino a S. Angelo Lodigiano
  • Semenza Luigi, n. 19-05-1904, coniugato con Garibaldi Maria, residente in via S.Martino a S. Angelo Lodigiano

Scheda compilata da Simona Distante