Uno dei casi documentati di discriminazione razziale sul nostro territorio fu quello subito da Ernesto Rosenfeld, un ebreo di origine tedesca che nel 1935 si era trasferito a Guardamiglio, dove possedeva una farmacia.
A seguito delle leggi razziali del 1939 fu costretto ad abbandonare l’Italia e la casa di via Roma 120 a Guardamiglio (proprietà della famiglia di Luigi Montanari); un anno dopo la stessa sorte toccò alla moglie Edvige.
Il 12 dicembre 1943, una guardia fu inviata nella casa a stilare un inventario dei beni di proprietà dei Rosenfeld (soprattutto mobilio) e un mese più tardi, nel 1944, venne disposta la confisca a favore dello Stato di tutti i beni, definiti come “proprietà nemica”.
Finita la guerra, il decreto prefettizio del 7 giugno 1945 revocò il sequestro dei beni che poterono quindi tornare al sig. Rosenfeld, nel frattempo trasferitosi a Freudenstadt, nel sud della Germania.