
Il padre Giovanni Casali, classe 1880, figlio di un povero ciabattino, e la madre Luigia Croce, si erano sposati nel 1905 . Si erano trasferiti a Lodi perché Giovanni era riuscito a diventare messo comunale. Proprio a Lodi, il 30 gennaio 1909, nasce la piccola Neni.
Giovanni Casali riesce a diventare messo comunale a Casalpusterlengo e così ha modo di ritornare al paese. Abitano in una casa del vecchio Municipio in via Felice Cavallotti. La famiglia è allietata dalla nascita di altre due bambine e di un maschietto, il fratello Rinaldo. Neni frequenta le scuole che si trovano vicino al vecchio Municipio.
Il padre Giovanni Casali era uomo mite e onesto con forti e radicate idee socialiste che, purtroppo, non poteva molto esternare per la sua delicata posizione di messo comunale. Il Sindaco Prospero Mirotti è l’anima e la voce di tutto il movimento socialista. In Comune si dimostra Sindaco equilibrato e attivo, ma già dal 1921 è osteggiato dagli aderenti al movimento fascista. Più volte nelle sedute di Consiglio Comunale il messo Giovanni Casali deve intervenire contro le minacce e le violenze sempre più pesanti rivolte a Mirotti dai fascisti. Questi atti di forza saranno prologo a tempi più bui. Giovanni Casali, insieme al Sindaco, diviene bersaglio delle offese e delle sopraffazioni da parte dei fascisti e viene minacciato di morte.
Verso mezzogiorno del 19 agosto 1922 nella piazza principale di Casale, in prossimità dell’incrocio con via Felice Cavallotti, quattro scherani fascisti, armati di randello, aggrediscono inaspettatamente il messo comunale Giovanni Casali. Massacrato di botte viene lasciato in mezzo alla strada. Spettatore casuale del fatto è il giovane Francesco Scotti (futura Medaglia d’argento della Resistenza e Senatore della Repubblica). Giovanni Casali, trasportato in gravi condizioni all’Ospedale di San Rocco, muore poco dopo. La famiglia Casali perde il suo capofamiglia e il suo sostegno economico. Giovanni Casali aveva solo 42 anni.
Determinante per tutta la sua vita sarà, per la giovane Neni, l’incontro con Aldo Mirotti. Dopo breve corteggiamento i due si sposano nel 1927 . La famiglia Mirotti viene ben presto allietata dalla nascita di Giovanna nell’agosto del 1927; nel 1930 nascerà il piccolo Prospero, che purtroppo morirà infante dopo pochi mesi; nel 1932 nascerà Spartaco, e solo nel dopoguerra, nel 1949, nascerà Tiziana.
Il 25 luglio 1943 cade il Fascismo. A Casalpusterlengo Aldo Mirotti con il fratello Giovanni, Don Pierino Rinaldi e Angelo Peviani “el Curier” si attivano presso il Comune per creare un’Amministrazione di solidarietà e di unità. Neni è a fianco del marito, sempre. Lo aiuta, lo sostiene, è preziosa e valida collaboratrice. Dopo l’8 settembre 1943, presso la “Bella Venezia” di Zorlesco Aldo Mirotti organizza una prima brigata partigiana autonoma che si stabilirà nei boschi presso l’Adda a Bertonico. Neni trova un impiego a Milano all’AGIP, prima alla filiale di via Moscova e poi alla Barona. Le viene dato un lasciapassare militare, che permette di circolare sia di giorno che di notte.
Nel dicembre 1943 Aldo, con un nutrito gruppo di audaci, forma a Milano un distaccamento della leggendaria 3° GAP Rubini. A Milano Neni sarà la preziosa collaboratrice, come staffetta, di Aldo e dei gappisti. Nel maggio 1944 Aldo Mirotti è inviato in Valtellina come Ufficiale di collegamento delle Brigate Garibaldi (distaccamenti della Val Brembana, Val Seriana, Val Cavallina e altre). Neni opera in clandestinità a Milano e aiuta il marito. Il 14 ottobre 1944, in seguito a una delazione, Aldo è arrestato dai fascisti a Milano e portato a Lodi. Viene fatto evadere dal CLN appena prima della fucilazione.
Nell’inverno 1945 Aldo è nominato Ispettore e Ufficiale di collegamento della Divisione “Aliotta” nell’Oltrepò pavese. Neni lascia Milano e, affidati i figli alla sorella, entra in clandestinità e fa ancora da staffetta– collaboratrice per il marito, rischiando la vita ogni giorno. Neni si dimostra sempre più una donna forte.
Il 25 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclama l’insurrezione nel nord d’Italia. Il CLN di Casale nomina Aldo Mirotti “Sindaco della Liberazione”. È la Neni che la mattina del 26 accompagna, dopo un viaggio avventuroso, Aldo a Casale, dove i partigiani della 166ª SAP “Gianni Galuzzi” e della “7ª Brigata del popolo” stanno combattendo in armi per la liberazione dai nazifascisti.
Dopo i giorni della Liberazione e per gli anni che si sono susseguiti, l’impegno sociale e politico di Neni si è mantenuto vivo e costante, prima come assistente di Aldo Sindaco poi al suo fianco negli ultimi anni della malattia (Aldo Mirotti si spegnerà il 3 aprile 1961). Attiva tra i Partigiani della pace, presidente onorario della sezione locale ANPI di Casalpusterlengo.
fonte: Archivio famiglia Mirotti

