Cassinari Franco (Etu)

fonte: archivio famiglia Mirotti

Franco Cassinari nato a Zorlesco il 3 luglio 1926, più conosciuto con il soprannome di “Etu” o “Saetin” era figlio di una ragazza– madre, Maria Maestri, cameriera, detta “la saeta”. In seguito la madre sposa Francesco Cassinari di San Colombano al Lambro e così Franco prenderà il suo cognome. Poco dopo Francesco Cassinari muore e Maria sposa Angelo Raimondi, detto “Ngelu”. Alcuni anni dopo anche lei muore e Franco rimane solo con il patrigno, una persona dura, avida ed egoista. La gioventù di Franco Cassinari viene così segnata da questi tristi avvenimenti, ma, ragazzo acuto e intelligente, percepisce la sopravvivenza proprio come una sorta di filosofia del quotidiano. Altruista, generoso e sensibile, insofferente al regime, dimostrerà ben presto il suo antifascismo.
Nell’ottobre del 1943 è tra i primi attivisti del movimento partigiano di Zorlesco. Con Giuseppe Trezza detto “Giuspon” dà vita alle prime azioni di disturbo e disarmo. Desideroso di partecipare alla lotta armata già in atto sulle montagne, Franco Cassinari viene accompagnato, ai primi di dicembre, da Giacomo Garioni detto “Furnasìn” a Omegna (NO) presso Giacomo, Rino e Angela Lunati (figli di Cesare Lunati, già residenti a Zorlesco e trasferitisi poi a Omegna). Lì con i fratelli Lunati sale in montagna ed entra nella neo costituita “Divisione alpina Filippo Beltrami” (dal nome del capitano fondatore del Corpo) Brigata Quarna, Distaccamento di Varallo, Squadra “Giovani”. Franco Cassinari partecipa a tutte le azioni di guerra del gruppo.

Durante un rastrellamento Cassinari viene occasionalmente arrestato, è il 5 giugno 1944. Portato in prigione a Omegna vi rimane fino al 21 poi, data la giovane età, è “rispedito” a Zorlesco per “poter entrare volontario” nelle Squadre Nere. Dopo qualche giorno riesce a fuggire e torna alla sua brigata in montagna. D’ora in avanti, se ripreso, verrà fucilato. Con gli amici della squadra brigata Quarna trascorre tutto il duro autunno–inverno del 1944–45. Il 13 marzo 1945, durante l’attacco al presidio nazifascista di Quarna, è ferito alla gamba sinistra. Rimane con i partigiani della divisione alpina “Filippo Beltrami” fino a maggio. Per il suo coraggio in azione viene decorato con la Croce di guerra al merito.

Col suo carattere irruente e ribelle Franco Cassinari sarà protagonista di varie vicende di cronaca nella Zorlesco degli anni del dopoguerra. Certamente il destino non gli fu mai troppo amico… Un banale incidente con la vespa gli costerà la vita. Muore il 10 settembre 1972.

fonte: archivio famiglia Mirotti

Fonte: archivio famiglia Mirotti