Gianni Galuzzi nasce a Somaglia il 18 febbraio 1925, ultimo dei cinque figli di Domenico e Beatrice Benvenuti. Nel 1930 la famiglia si trasferisce a Casale. Di professione falegname. Antifascista, renitente alla chiamata della leva, il 10 novembre 1944 viene aggregato alla 166° Brigata SAP di Casalpusterlengo. Individuato dai fascisti, con altri compagni deve abbandonare Casale ed aggregarsi alle formazioni combattenti sulle colline del Piacentino.
Il 20 novembre 1944 viene inquadrato nella 1° divisione “Giustizia e Libertà”, Brigata “Giuseppe Mazzini”, Valnure (PC). Dopo qualche giorno la squadra con il comandante Giuseppe Panni “Pippo” viene impegnata nei combattimenti con i nazifascisti in rastrellamento nella zona di Ponte dell’Olio. Ritiratisi sul Monte Rubino, il 29 novembre 1944 nei pressi di Bicchignano durante uno scontro Gianni Galuzzi rimane ferito, purtroppo in modo grave. Aiutato da altri due partigiani di Casale, Giulio Monteverdi detto “Vincens” e Giuseppe Seminari detto “Aldo il biondo”, viene trasportato in una casa dove, poco dopo, muore.
Nel dicembre 1944 la 166° SAP di Casalpusterlengo viene intitolata a Gianni Galuzzi col beneplacito dei comandanti superiori. Solo al termine della guerra le spoglie verranno trasportate e inumate solennemente a Casalpusterlengo il 1° maggio 1945, presenti tutti i partigiani della 166° SAP e della 7° Brigata del Popolo.