Trezza Giuseppe (Pepon)

Giuseppe Trezza nacque a Zorlesco il 1 Novembre 1913 da Paolo Trezza, già lavoratore della Fornace, caduto durante la Grande Guerra. Primo di tre fratelli e una sorella, esercitò molti mestieri: garzone, lavoratore stagionale di fornace, abbattitore di piante.
Durante il Servizio Militare entrò nei paracadutisti della Divisione Folgore, divenendo poi allo scoppio della guerra Sottoufficiale col grado di Sergente. Fu richiamato alle armi nel 1940, ma all’indomani dell’8 settembre, fuggì e tornò a Zorlesco, dove con Giovanni De Vecchi e Luigi Maggi entrò nella lotta clandestina a Milano con il 3° GAP.

Dopo la morte di Luigi Maggi e la “scoperta” del gruppo di Zorlesco venne inviato con De Vecchi in Valsassina, alla 55ª Brigata Garibaldi F.lli Rosselli in Valbiandino, dove divenne Comandante di distaccamento, proprio in relazione alla sua preparazione e al suo grado Militare acquisito in Servizio. Ai primi di ottobre del ’44 durante una grande operazione di rastrellamento, condotta unitamente da elementi fascisti e dalle SS Tedesche, ricevette l’ordine, quale Comandante di distaccamento, di predisporre un’imboscata ad un gruppo di rastrellatori, ma una delazione fece sì che i tedeschi preparassero invece un’imboscata al gruppo partigiano che si ritrovò così circondato e man mano soverchiato dalle forze. I patrioti furono uccisi, Giuseppe Trezza, ferito alle gambe, si adagiò nell’erba e attese che fascisti e tedeschi si avvicinassero poi al momento opportuno fece fuoco col suo mitra, falciandone una decina, alla fine si sparò un colpo per non cadere vivo nelle loro mani. Era l’11 ottobre 1944 sulle Montagne di Introbio (Como) in Valbiandino.

Per la sua azione di lotta è stato decorato con la medaglia di bronzo alla memoria (GU n.146 del 24-6-1995).

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