
Nato a Maleo il 05/02/1914, Teodoro Vaccari, cresciuto nella retorica fascista, se ne seppe liberare attraverso una scelta radicale. Attraversò il Po e si aggregò alle formazioni partigiane del Basso piacentino. Non fu un semplice combattente, ma ebbe un ruolo nell’organizzazione partigiana, fino a diventare caposquadra della 38ª Brigata “Bertè”.
Avvistata una camionetta dei repubblichini, il 26 settembre 1944, Teodoro e il suo compagno di lotta, Giulio Fittavolini di Caorso (PC), cercarono di sfuggire alla cattura, rifugiandosi nel fienile della grande cascina Baracca di Roncarolo, in comune di Caorso. I fascisti incendiarono il fienile e uccisero i due partigiani.
Lo smantellamento della Baracca di Roncarolo e la uccisione di Teodoro Vaccari e Giulio Fittavolini fu un colpo duro per quel fronte di resistenza. Ma le formazioni partigiane si riorganizzarono e diedero un contributo importante alla liberazione del Lungopò piacentino. E lo fecero anche in memoria e onore di Teodoro Vaccari, a cui fu intitolata una brigata, comandata da Carlo Gaboardi di Castelnuovo Bocca d’Adda.